DISEREDATI


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Se questa scienza  che grandi vantaggi porterà all’uomo, non servirà all’uomo per comprendere  se stesso, finirà per rigirarsi contro l’uomo.” Giordano Bruno

Un gruppo molto ristretto di miliardari si è incontrato in semi-segretezza, nella primavera di qualche anno fa, per trovare delle soluzioni a una preoccupazione “da incubo”. La loro angoscia non era il pericolo imminente di un cambiamento climatico, i crescenti livelli di fame in tutto il mondo o la diffusione di armi di distruzione di massa. L’incubo era rappresentato da altre persone, molte altre persone.

Il sedicente “Good Group” comprendeva il fondatore di Microsoft Bill Gates, il magnate dei media Ted Turner, David Rockefeller Jr e i finanzieri George Soros e Warren Buffet.

Il London Sunday Times scriveva dicendo che i sopraccitati miliardari avevano discusso un piano per affrontare la sovrappopolazione, da loro considerata “una minaccia ambientale, sociale e industriale potenzialmente disastrosa”.

Peraltro non era la prima volta che i “nati per governare” avevano cercato di stabilire delle ‘regole’ su chi potesse nascere. L’aspetto aberrante è che una politica di controllo della popolazione globale significherebbe controllare la disastrata povertà in cui versa più della metà della popolazione mondiale, sia che la politica riguardi la fertilità o la migrazione. Più del 90% della prevista crescita della popolazione nel 21 ° secolo avverrà nel sud del mondo. I tassi di natalità più elevati si registrano nelle nazioni più povere.

Tuttavia, la maggior parte dei presenti al “summit” affermava che il controllo della popolazione era una gentilezza nei confronti dei meno abbienti, una misura generosa e benevola che avrebbe sollevato le persone dalla povertà, dalla fame e dal sottosviluppo. Ridurre la popolazione mondiale veniva proposto da alcuni, senza battere ciglio, come una misura chiave per affrontare il deterioramento ecologico e prevenire il cambiamento climatico incontrollato. L’idea semplice, di questi signori della Terra, era che, meno persone sulla Terra significherebbe meno emissioni di gas serra. Il controllo della popolazione veniva proposto come l’unico sistema per la sopravvivenza stessa dell’umanità.

Anche se l’idea, di pianificare il futuro di noi comuni mortali, sembra essere per il momento accantonata, la stessa idea, un po’ camuffata, ogni tanto rispunta sotto altre forme. L’essenza del controllo della popolazione, sia che prendesse di mira i migranti, i “non idonei” o le popolazioni che sembravano troppo grandi o troppo piccole, era stabilire regole per altre persone senza dargliene conto.

L’idea allettò molto i ricchi e i potenti perché, con il dilagare dei movimenti di emancipazione e l’integrazione dei mercati, sarebbe enormemente più facile e vantaggioso per loro, controllare le popolazioni invece di controllare il territorio.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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